Marco Coretti |
Marco Coretti e la moda ai tempi del Coronavirus
"Riusciremo a recuperare una fase creativa più pura e meno soggetta alle leggi dell'industria"
Lo stilista Marco Coretti ha debuttato giovanissimo nel mondo dell'alta moda dopo essersi formato a Parigi. I suoi preziosissimi abiti sono stati indossati anche da regine e principesse. Fra le clienti che più ama ricordare ci sono Rania di Giordania, Donatella Dini, la contessa Gloria Ciano e dive del cinema come Lucia Bosè e Vanessa Redgrave. Un creativo che ama le sfide, lo stilista romano, sempre aperto al nuovo tanto da accettare dal noto pastificio Maffei, nel 2013, il restyling del packaging che ha poi segnato, grazie ad un design unico ed esclusivo che celebra il meglio del Made in Italy, il nuovo corso voluto da Ignazio Maffei. A lui, attento e autorevole osservatore della moda, del costume e dell'attualità, non potevamo che porre qualche domanda sulla moda ai tempi del Coronavirus.
Quanto l'esperienza del
Coronavirus sta influenzando gli stilisti?
Credo che per il mondo della moda il cambiamento fosse già
nell'aria prima del Coronavirus che
sicuramente ha contribuito a dare un colpo di grazia ad un sistema commerciale
ormai in cancrena. Forse noi stilisti riusciremo a recuperare una fase creativa
più pura e meno soggetta alle leggi dell'industria. Per quello che mi riguarda
ho sempre cercato di rappresentare la mia moda attraverso un desiderio di
unicità per questo sono sempre stato fedele alla haute couture come espressione
più alta del fashion world e meno assoggettata allo scandire del tempo e delle
stagioni. Come un'opera d'arte è atemporale un abito che abbia ne spazio, ne
tempo .
Cosa cambierà nel
nostro modo di vestire?
Cambierà il modo di essere ed il vestire sarà come sempre il
riflesso tangibile di questo cambiamento, il risultato di sicuro sarà
sorprendente .
Quale futuro attende la
moda italiana?
Mi auguro che il Made in Italy rimanga sinonimo di
eccellenza ma questo potrà accadere solo
se riusciamo a rafforzare tutto ciò che è stile italiano, modo di essere e di
vivere. Insomma più che Made in Italy sarà italian lifestyle.
Aver raggiunto il
successo ad un'età così giovane è stato
penalizzante?
Avevo 23 anni e c’era una certa incoscienza nell'affrontare
un mondo così spietato come quello della moda. Ad un certo punto ho dovuto
fermarmi per non esserne travolto . Non c'era più vita privata e quella
lavorativa era tutto un gran frullatore ...non è stato facile tenere i nervi
saldi .
Che consiglio daresti
ai giovani che intendono lavorare nella moda?
Il consiglio è studiare tutto ciò che ha contribuito a
costruire Il fashion world come lo conosciamo oggi anche se non basta conoscere
solo la storia della moda ma quella della fotografia e della pubblicità perché
sono mondi che hanno reso il “glamour” un pensiero concreto e solido.
Marco Coretti con Vanessa Redgrave |
Noi italiani abbiamo dato i natali a molte donne icone di stile:
Marella Agnelli, Luisa Casati, Lucia Bosè, Elsa Martinelli; Patty Bravo, Mina
e,fra le giovanissime, Levante.
Quali sono le
attrici famose che hanno indossato i tuoi abiti e che ricordi ha di loro?
Con le attrici l'impegno è sempre stimolate perché sono
personalità decise: sanno sempre cosa vogliono. Tra le tante ricordo Vanessa
Redgrave e Paola Quattrini , Samuela Sardo e Clarissa Burt assolutamente divine.
Alla donna che vorrei avere o forse a quella che vorrei
essere... Chissà.
A cosa stai lavorando?
Sto lavorando sul design in tutte le sue declinazioni, mi
stimola contaminarlo con il fashion, proprio come un “virus", giusto per
rimanere in tema.