venerdì 14 settembre 2018

PERSONAL LUXURY SHOPPER: Le Vie del Gusto

PERSONAL LUXURY SHOPPER: Le Vie del Gusto: La Repubblica Dominicana punta al turismo gastronomico Non solo mare cristallino e lunghe distese di sabbia dorata. L'Ufficio de...

Le Vie del Gusto


La Repubblica Dominicana punta al turismo gastronomico


Non solo mare cristallino e lunghe distese di sabbia dorata. L'Ufficio del Turismo della Repubblica Dominicana ha deciso di puntare i riflettori sulla gastronomia e prendere i potenziali turisti italiani per la gola. Sì, perché come ci spiega la direttrice dell'Ente del Turismo, Neyda Garcia, "attraverso i piatti della nostra tradizione culinaria, diamo non solo un assaggio de nostri prodotti tipici ma anche delle nostre tradizioni più autentiche, della nostra cultura".  Così al debutto romano del Festival della Gastronomia  organizzato dall'Ambasciata della Repubblica Dominicana e dall'Ente del Turismo, all' Hotel Regina Baglioni. L'ambasciatrice Maria Alba Cabral ci ha fatto sapere che lo scorso anno "la Repubblica Dominicana è stata nominata capitale della cultura gastronomica dei Caraibi, dall’Accademia ispanoamericana della Gastronomia e dall’Accademia Reale spagnola, per il mix di sapori che affonda le radici nel patrimonio di differenti culture". L’influenza di europei, africani e in misura minore del gruppo indigeno, i nativi indiani Taíno,  trova espressione nella tradizione culinaria. Un patrimonio che giorno dopo giorno si arricchisce di nuove contaminazioni con alcuni tocchi di cucina sperimentale e fusion.  Il riconoscimento è stato molto importante per la promozione della cucina creola di cui abbiamo avuto un assaggio durante il Festival gustando i piatti tradizionali con rivisitazioni gourmet delle tre note chef dominicane: Paulette Tejada, Noemí Díaz e Diana Munné.
I principali ingredienti del menù dominicano sono riso, carne, fagioli, platani e verdure, così come pesce, frutti di mare.  "Ogni regione del nostro Paese ha il suo piatto tipico ma sulla tavola di un dominicano non mancano mai il riso e i fagioli rossi", ha precisato  l'Ambasciatrice sottolineando il crescente sviluppo delle coltivazioni biologiche.  Tra i piatti più tipici il sancocho”, una zuppa di carne bovina, a cui vengono aggiunti yucca, patata, platano, coriandolo e altri aromi, la “bandera” un piatto, semplice, ma gustoso, che non può mai mancare sulla tavola che si compone di riso bianco, fagioli (generalmente neri o rossi) e carne. E ancora il “moro” un insieme di fagioli, riso e carne stufata con moro de guandules con coco, tipica delle regioni a nord del Paese, e combina il sapore inconfondibile della noce di cocco alla presenza dei guandules, una specie di piccole fave verdi dal sapore inconfondibile e ancora Il “locrioè un classico della cucina creola dove al riso vengono in genere accompagnati gamberoni, gamberi, aringhe, sardine e merluzzo e “l’asopao”, una zuppa la cui versione base viene preparata con riso, pollo, pomodoro e un pizzico di coriandolo. Senza dimenticare i contorni, quali i “tostones” fette di platano verde fritte, gli yaniqueques un impasto di farina di grano, bicarbonato, acqua e sale, i bollitos de yuca, palline di yucca fritte in padella ripiene di formaggio o polpa di granchio, le empanaditas di yucca, formaggio o carne. E infine una grande varietà di dolci e dessert, tra i quali dulce de leche, comune a tutta l'area caraibica e all'America latina nelle sue varianti anche aromatizzate, il dulce de coco (una crema di latte e cocco, tipica della zona sud della Repubblica Dominicana) e il majarete, un dessert leggero, simile a un budino, fatto con farina di mais, latte di cocco, zucchero, cannella e vaniglia in polvere il Jalao, e l’immancabile cioccolato a base di cacao dominicano. (Tiziana Conte)