Sofitel Roma Villa Borghese, ospitato in un palazzo nobiliare del XIX secolo, dopo essere stato reinterpretato nel 2019 dall'architetto e interior designer Jean-Philippe - che ha saputo trasformarlo in un’oasi di charme – nel 2025 ha completato un progetto di ristrutturazione focalizzato sulla sostenibilità e sull'ottimizzazione dell'esperienza degli ospiti. Il riconoscimento assegnato dalla Foundation for Environmental Education (FEE) pone l’hotel in pole position per l’ottenimento della certificazione Breeam. “Il percorso di trasformazione intrapreso ha l’obiettivo di ridurre l'impatto ambientale senza compromettere il comfort e la raffinatezza che da sempre contraddistingue il nostro marchio – continua il gm - Dalla riduzione degli sprechi alimentari, alla raccolta differenziata, tutto passa attraverso la formazione del personale e gli interventi tecnici e strutturali, inoltre, recentemente è stato completato un importante intervento di riqualificazione che ha eliminato l'uso del gas passando a impianti elettrici di ultima generazione. Il sistema di illuminazione 100% LED e la sostituzione di tutte le finestre dell'hotel hanno costituito un ulteriore passo decisivo per migliorare l'efficienza energetica e ogni scelta è stata guidata dalla volontà di creare un ambiente più sostenibile. Dall'analisi delle emissioni di CO2 alla gestione intelligente dei consumi energetici, resa possibile da un avanzato sistema BMS (Building Management System) che monitora e ottimizza in tempo reale l'intero impianto dell'hotel, molte sono le opere già effettuate e altre presto lo saranno. Anche l'acqua viene utilizzata con maggiore consapevolezza grazie a nuovi sistemi di flusso.”
Un processo lungo e articolato, che richiede approvazioni specifiche, ma che rappresenta un investimento nel futuro, non solo per l'hotel, ma per il settore dell'ospitalità nel suo complesso. Questo ambizioso percorso si allinea perfettamente alla visione del brand Sofitel e del gruppo Accor, che pongono la responsabilità ambientale al centro della propria missione. Fra gli elementi centrali della sua gestione, Sebastien pone la volontà di esaltare e reinterpretare il French zest che caratterizza il DNA del brand Sofitel e si traduce concretamente in un’attenzione particolare al design e in un’accoglienza sofisticata e al tempo stesso personalizzata e avvolgente, come pure in una proposta gastronomica autentica ed espressione di tradizione. "Amo le sfumature culturali, le tradizioni che rendono unici i luoghi e le persone. È proprio questa diversità che rende il nostro settore così affascinante". Sebastien intende rafforzare il legame tra l’hotel e la città, aprendolo ancora di più ai suoi abitanti e rendendolo un punto di riferimento non solo per i viaggiatori internazionali ma anche per i romani. La sua visione si allinea con le trasformazioni del turismo degli ultimi anni, che hanno portato a nuovi modi di viaggiare e soggiornare, con una maggiore attenzione alla qualità del tempo e delle esperienze vissute che valorizzano il legame con il territorio. Ecco allora che la colazione diventa un trait d’union tra Francia e Italia, un’esperienza che fonde il meglio delle due tradizioni gastronomiche, invitando anche i romani a scoprire il piacere di un inizio giornata raffinato, così come Settimo Roman Cuisine & Terrace, il ristorante posto sul rooftop dell’hotel con vista sulla città, si conferma il place to be per aperitivi esclusivi, cene romantiche, pranzi di lavoro, cerimonie e ricorrenze. Con le sue 78 stanze, sette suites di cui 3 con terrazza panoramica, sale meeting e servizi annessi, il Sofitel si propone anche come punto di riferimento per il mondo business e destinazione perfetta per una staycation.
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